Lunedì, 10 Aprile 2017 14:05

Chiamati a realizzare un capolavoro

Nella frenesia dei giorni dove sembra che il tempo non basti mai per la coppia, tra lo studio, gli amici, l’evangelizzazione e i vari impegni, si dimentica facilmente chi è il proprio più prossimo. Ma Lui che vede tutto e si prende cura dei suoi figli, viene in aiuto e manda un’opportunità: il corso “Se ne prese cura”.

In prossimità della partenza, lei si sentiva inspiegabilmente emozionata mentre lui era contento che finalmente avessero un po’ di tempo solo per loro. Non avevano idea della grazia che stavano per ricevere!

Non appena sono arrivati, con tanta delicatezza Dio li ha presi per mano e gli ha fatto da guida per condurli nella profondità di un giardino: il loro cuore. Che sorpresa quando i loro occhi si sono aperti nel riconoscere che l’uno era per l’altro una rosa donata da Dio per prendersene cura e ciò che rendeva speciale quella rosa era il tempo donatogli. Proprio quel tempo che non è mai “abbastanza” per ciò che è essenziale.

Subito Dio cominciò a ricordargli come aveva fatto iniziare questo loro viaggio del fidanzamento, facendo rivivere quella scintilla da cui era nato tutto. Li portò a guardarsi l’uno negli occhi dell’altro, a ricordare quel particolare di Bellezza in loro che li ha portati ad avvicinarsi e conoscersi durante le lunghe passeggiate invernali dove si cercava di sorprendersi vicendevolmente. Quella capacità di stupirsi di cui bisogna fare tesoro!

La gioia fu nel prendere piena consapevolezza di quanto Lui si era fatto strumento di entrambi per fasciare le ferite di ognuno dei due. Solo Lui poteva dargli il coraggio di mettersi a “nudo”, di uscire fuori i pesi che si portavano, le ferite del passato, di raccontarsi senza alcuna maschera. Solo Lui aveva potuto mettere nel loro cuore la compassione per l’altro e dargli la forza nel farsi vicino e non scappare di fronte alle loro ferite putride, nel portare quei pesi insieme. Il senso di gratitudine cresceva sempre più in loro, perché erano consapevoli che essi non ne erano capaci (nelle relazioni passate avevano fatto solo disastri) ma solo per Grazia avevano messo in pratica le “regole” di quella che è l’arte dell’Amore, dato che avevano lasciato che Dio camminasse con loro in quel tempo di crescita che è il fidanzamento. 

Eppure, Dio gli stava dicendo che dovevano fare più attenzione, perché un buon fidanzamento non significa solo astenersi dai rapporti sessuali ma è molto di più, e pertanto come dei docili apprendisti dovevano porsi alla sua scuola dell’Amore per fare di quel fidanzamento un capolavoro da cui potrà nascere, se è la Sua volontà, la basilica del loro matrimonio, un po’ come la Porziuncola dentro Santa Maria degli Angeli!

Facendo verità sono andati a vedere le volte che stavano rischiando di rovinare quel capolavoro che Dio gli aveva affidato. Quelle volte dove si sono dimenticati che l’uno è il più prossimo dell’altro, quella rosa di cui si è responsabili, senza abbattersi ma confidando nella misericordia di Dio che fa rinascere anche ciò che era ormai morto. Sembrava di vivere un memoriale, di tornare indietro di qualche anno quando era nato tutto ed entrambi si sono trovati per la prima volta con gli stessi occhi davanti a Gesù: lui teneva la mano a lei, che era in lacrime come la peccatrice che bagnava i piedi di Gesù e li asciugava con i capelli per l’infinita misericordia ricevuta; questa volta nuovamente lui teneva tra le braccia lei in lacrime che era come Maria, la sorella di Marta, che stava ai piedi di Gesù ad ascoltarlo, quando cosparse i suoi piedi con un profumo prezioso e li asciugò con i capelli come segno di tanta gratitudine. Quel 2 aprile hanno deciso di impegnarsi con ancora più attenzione a ricostruire la verginità del loro cuore, per vivere il fidanzamento come tempo di crescita nella conoscenza reciproca, nella stima profonda e nell’amore casto e sincero, alimentato dalla preghiera e dall’ascolta della Parola di Dio insieme.

Questa esperienza ha dato un senso al nostro fidanzamento, che facilmente diamo per scontato pensando che il fine è il matrimonio piuttosto che fare verità. Siamo tanto grati degli infiniti strumenti che ci sono stati donati per poterci godere questo tempo nel farne una meravigliosa opera d’arte, dove ciò che incanta è la carezza della mano di Dio. Inoltre, il rito del fidanzamento ha finalmente assunto un senso e ora che abbiamo consapevolezza di quello che andremo a dire, attendiamo con gioia l’1 maggio per ricevere questa benedizione di Dio, affinché ciò che viene ben cominciato abbia a suo tempo felicemente il suo compimento (Rituale romano 608). È indispensabile la grazia di Dio per fare un buon capolavoro, perché solo amando Lui con tutto il nostro cuore, con tutta la nostra anima, la nostra forza e la nostra mente, potremo Amarci donando insieme la nostra vita a Lui!

Ci sentiamo di dire solo una cosa alle coppie che purtroppo non hanno potuto partecipare: dialogate come se ci fosse Gesù tra voi, face to face e non lasciate silenzi; per il resto fatevi questo corso non appena ne avrete la possibilità! Ne vale un buon fidanzamento e un futuro matrimonio, non facile ma felice!

Benediciamo il Signore che ci corregge come un Padre buono e ci indica la via da seguire per essere eternamente felici! Lo ringraziamo per i santi che ci ha fatto incontrare, nonché le coppie di sposi e Fra Saverio che ci hanno fatto toccare con mano l’amore materno della nostra Chiesa che ci educa all’Amore vero!

Dario e Sibilla